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CADE NELLA PISCINA: GRAVISSIMO BIMBO DI SOLI QUATTRO ANNI


Tragedia sfiorata a Mirandola. Un bimbo di appena 4 anni è ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale di parma dopo essere stato trovato, svenuto, all’interno di una piscina rialzata, in un’abitazione privata di via personali, dove era in corso una cena di classe per la fine del primo anno di asilo. è successo ieri sera intorno alle 20. Da chiarire cosa sia successo: il bimbo, ospite insieme ai genitori, è sfuggito all’attenzione ed è finito nella vasca. pare che la piscina fosse comunque recintata.

“NOCINOPOLI”, LA CITTÀ DEL NOCINO TORNA IN PIAZZA MATTEOTTI


Nel video l’intervista a Giorgio Gaetani, Presidente associazione Il Matraccio

Una ricetta unica, così come unico è il sapore del re Nocino che ritorna protagonista, anche in questo 2024, in Piazza Matteotti con “Nocinopoli – la città del Nocino”. Sarà una due giorni all’insegna della tradizione, promossa dall’Associazione “Il Matraccio”, fatta di assaggi (tanti… e di tutti i tipi, mica solo di nocino!), ma anche di eventi collaterali tra musica, intrattenimento e tante curiosità del territorio da non perdere. Ad aprire le danze, il consueto taglio del nastro, del bensone ed ecco sbucare anche la chiave di Nocinopoli, da recapitare al primo cittadino. Ora, la festa può davvero cominciare. C’è chi non se lo fa ripetere due volte…

IL NUOVO SINDACO – MEZZETTI SCRIVE AI CITTADINI: “RAPPRESENTERO’ TUTTI I MODENESI”


Mentre va definendosi la nuova giunta e impazza il “Toto assessori”, il neo sindaco di Modena, Massimo Mezzetti, ha avuto una buona idea: scrivere una lettera ai tutti i suoi concittadini.

La lettera aperta del primo cittadino si apre con i ringraziamenti a chi gli ha dato fiducia e lo ha votato: “Sento di volervi ringraziare dal profondo del mio cuore”, scrive Mezzetti.
Il ‘grazie’ di Mezzetti si estende anche a chi non lo ha votato: “A loro voglio dire semplicemente una cosa”, ha scritto Mezzetti. “So bene di essere stato eletto da una parte politica, seppure molto ampia, ma intendo svolgere il mio incarico nell’interesse di tutti i modenesi. La fascia tricolore che avrò l’onore di indossare mi ricorderà ogni giorno di dover rappresentare tutti i modenesi e non solo quelli che mi hanno votato. Un sindaco di tutti e di tutte”.
Sul programma e sulle tante cose da fare, nella lettera ai cittadini Mezzetti scrive: “Non ho voluto promettere l’impossibile, come solitamente si fa nelle campagne elettorali, ma vi garantisco che farò tutto il possibile per realizzare quello che vi ho promesso. Credo davvero nella partecipazione, nel dialogo, nell’ascolto e nella forza della gentilezza, che non va confusa con la debolezza”.
Infine, un incitamento a se stesso, da parte di Mezzetti: “Si comincia. Buon lavoro a tutti noi”.

SCAVI ARCHEOLOGICI, ECCO CHE IN SAN FRANCESCO SBUCANO LE MURA MEDIEVALI


Un pezzo di storia della città riaffiora da uno scavo per il rifacimento della rete idraulica urbana. Ci troviamo in Piazza San Francesco, nell’esatto punto in cui l’omonima chiesa – eretta dai Minori Conventuali Francescani a partire dal 1244 – affaccia su corso Canalchiaro, strada sinuosa del centro che ricorda proprio il canale che scorreva scoperto sino al XVI secolo. Di tempo, da allora, ne è trascorso. Oggi i modenesi che passano di lì restano stupiti e affascinati nello scoprire che, dietro alle transenne arancioni del cantiere, è venuto alla luce un tesoro, fino a poco tempo fa celato. Si tratta, infatti, di un tratto delle mura cittadine di età alto-medievale. Le ricerche hanno restituito fasi della città medievale e rinascimentale: la struttura principale, infatti, è riferibile alle fortificazioni medievali, databili tra XIII e XIV secolo, sulle quali nel corso del tempo sono state realizzate strutture successive. Un tratto della stessa cinta muraria era stato oggetto di ricerche archeologiche qualche anno fa, nell’area adiacente di largo San Francesco dove la nuova pavimentazione rende visibile in superficie la traccia dell’andamento delle strutture sepolte. Una campagna archeologica che ha permesso di esplorare anche una vasta area multifunzionale di età romana a Cittanova, collocata lungo la via Emilia e dotata di un complesso termale e alcuni pozzi. Entrambi gli scavi sono stati illustrati nell’incontro “L’archeologia si racconta” a Palazzo dei Musei, promosso dal Museo Civico in collaborazione con la Soprintendenza.

OMICIDIO SVIRIDENKO, PRIMI ESITI AUTOPSIA: LA 40ENNE E’ MORTA PER ASFISSIA


La dinamica dell’omicidio è ancora avvolta dal riserbo, ma sembra che i primi esiti dell’esame autoptico abbiano confermato la morte per asfissia. Questo il triste destino toccato ad Anna Sviridenko, la 40enne originaria della bielorussia brutalmente uccisa dall’ex marito, il 48enne modenese Andrea Paltrinieri. Il Gip, dopo un interrogatorio di garanzia durato cinque ore ha deciso di convalidare l’arresto dell’uomo. Per il momento però, in attesa del proseguimento delle indagini, è stata esclusa l’aggravante della premeditazione ma nulla esclude una eventuale svolta. L’accusa formale nei suoi confronti è quella di omicidio volontario pluriaggravato per essere stato commesso contro il coniuge. Durante l’interrogatorio Paltrinieri ha risposto alle domande del giudice, alla presenza del pm e dei suoi avvocati Carla Manzini e Domenico Giovanardi. Tanti ancora però i dubbi da chiarire soprattutto in merito al contesto in cui sarebbe avvenuto l’omicidio: Anna potrebbe essere stata uccisa in strada, forse direttamente sul furgone dell’uomo. Lo stesso con il quale il 48enne poco prima delle 22 di lunedì 10 giugno si è presentato dai Carabinieri con il cadavere dell’ex moglie nel bagagliaio. La donna quando è stata rinvenuta dai militari aveva una cintura stretta al collo e un sacchetto di plastica nera sulla testa chiuso con un filo elettrico plastificato. Nell’appartamento dell’uomo, dove quella sera si trovavano i genitori di Paltrinieri con i due figli della coppia, di 3 e 5 anni, non sono state invece trovate tracce del delitto. Quella che in queste giornate stanno ricostruendo gli inquirenti è la storia di un matrimonio giunto al capolinea, con le pratiche della separazione già avviate. La coppia da tempo si contendeva l’affidamento dei figli e proprio quel lunedì mattina il tribunale di Innsbruck aveva emesso una sentenza a favore di Sviridenko, disponendo che la donna avesse l’affidamento esclusivo.

 

BASTA FEMMINICIDI, A SAN FELICE SIT-IN IN MEMORIA DI ANNA SVIRIDENKO


Nel video le interviste a:

  • Serena Ballista, Presidente Udi Modena
  • Michele Goldoni, Sindaco di San Felice
  • Giulio, Amico di Anna Sviridenko
  • Jacopo Santonicola, Associazione Piazza Del Mercato

Era una mamma, una professionista, aveva due lauree, una in Medicina e una in Odontoiatria, e si stava specializzando in Radiologia. Una donna come tante che per i suoi due bimbi piccoli, di 3 e 5 anni, faceva di tutto, anche macinare chilometri e chilometri ogni settimana facendo da spola tra Innsbruck, dove si era trasferita dopo la separazione, e Modena dove viveva il papà dei suoi figli. Questa la vita di Anna Sviridenko, l’ennesima donna che ha visto la sua vita terminare per mano di un uomo.  Una mattanza, come è stata definita dalle Associazioni dedicate alle donne, che per urlare la loro rabbia contro una strage che non accenna a diminuire, hanno organizzato questa mattina una manifestazione proprio a San Felice, il comune modenese dove la 40enne aveva un appoggio per poter gestire il lavoro che svolgeva in parte in Austria e in parte a presso il Policlinico di Modena. Un grido di dolore e di disperazione che ha raggiunto anche tante persone che Anna non la conoscevano. Per tutti, amici e parenti inclusi, c’è ancora molto da fare per contrastare questa piaga.

DIPENDENTI A RISCHIO, “VOGLIAMO LAVORARE, LA BELLCO E’ CASA NOSTRA”


Nel quarto giorno di manifestazione i lavoratori della Mozarc-Bellco sono stanchi, ancora preoccupati, ma non hanno intenzione di mollare, finché la vertenza non troverà una soluzione. All’azienda, cuore del distretto biomedicale, fiore all’occhiello nel mondo, chiedono solo certezze, dopo che per questo lavoro hanno attraversato le avversità del terremoto e del Covid. Circa il 70% dei lavoratori che rischiano il licenziamento sono donne. Alcune sono sole con figli a carico, altre sono avanti con l’età e hanno paura di non riuscire a trovare un altro lavoro.

LABORATORIO CLANDESTINO, 14 KG DI COCAINA SCOPERTI DOPO UNA FUGA DI GAS


Un vero e proprio laboratorio clandestino adibito allo stoccaggio e al “taglio” del narcotico, nonché stampi riproducenti loghi di noti brand di moda utilizzati per marchiare le diverse partite di droga, ma anche una pressa idraulica per la realizzazione dei singoli panetti e flaconi di acetone. Questo il laboratorio clandestino scoperto a Finale Emilia dai finanzieri del Comando provinciale di Bologna all’interno di un appartamento lo scorso 2 giugno. Al suo interno è stata trovata anche importante quantità di droga, ben 14 chili di cocaina divisa in dieci panetti e tre sacchi contenenti lo stupefacente in “sassi” pronto per la successiva lavorazione. Il tutto è stato scoperto in seguito ad un intervento dei Vigili del Fuoco accorsi sul posto per una sospetta fuga di gas. Nel corso delle attività alcuni pompieri hanno notato la presenza di piccoli involucri termosaldati con tracce di polvere bianca, hanno così richiesto l’intervento della Guardia di Finanza per accertare la situazione. Le attività di perquisizione che ne sono seguite hanno consentito di verificare i sospetti evidenti: si trattava di dosi di cocaina. Inoltre, proprio durante la perquisizione è sopraggiunto un trentenne di nazionalità albanese che aveva in uso l’immobile. L’uomo ha cercato di allontanarsi furtivamente ed è stato subito bloccato ed arrestato nella flagranza del delitto di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Il gip del tribunale di Modena ha convalidato l’arresto, imponendo i domiciliari in una località diversa da quella del laboratorio.

MOZARC-BELLCO, IL GRIDO DEI LAVORATORI PASSA PER LE STRADE DI MIRANDOLA


Nel video le interviste a:

  • Fernando Siena, Coordinatore Cgil Area Nord
  • Domenico Chiatto, Componente Segreteria Cisl Emilia Centrale

La voce dei lavoratori della Mozarc-Bellco lascia i cancelli dell’azienda per passare tra le strade di Mirandola. Questa mattina i dipendenti a rischio licenziamento dopo l’annunciato stop delle linee produttive hanno dato vita a un corteo, iniziato alla stazione delle corriere vecchia di Mirandola. Da lì i lavoratori si sono spostati lungo le strade della città, sventolando bandiere, mostrando per chiedere il diritto al lavoro. Il corteo è terminato in piazza della Costituente, dove i sindacati Cgil e Cisl, che hanno indetto la manifestazione, hanno rimarcato l’intento di protestare finché l’azienda non darà risposta alle oltre 350 persone che rischiano di trovarsi senza occupazione. Intanto i lavoratori ricevono nuova solidarietà: oggi in corteo erano presenti anche sindaci di altre città e tante persone che hanno dato il loro supporto, nutrendo un corteo che ha in tutto contato circa duemila manifestanti. Sono intanto due i tavoli indetti per tentare di risolvere la vertenza: il primo è regionale e riunirà rappresentanti dell’azienda, Confindustria Emilia Centro, sindacati, rappresentanti dei lavoratori ed enti locali il 26 di giugno. Il ministro Adolfo Urso ha invece convocato un tavolo ministeriale per il 9 luglio, al quale sono stati invitati a partecipare i rappresentanti della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Mirandola, della società e dei sindacati.

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