Un pezzo di storia della città riaffiora da uno scavo per il rifacimento della rete idraulica urbana. Ci troviamo in Piazza San Francesco, nell’esatto punto in cui l’omonima chiesa – eretta dai Minori Conventuali Francescani a partire dal 1244 – affaccia su corso Canalchiaro, strada sinuosa del centro che ricorda proprio il canale che scorreva scoperto sino al XVI secolo. Di tempo, da allora, ne è trascorso. Oggi i modenesi che passano di lì restano stupiti e affascinati nello scoprire che, dietro alle transenne arancioni del cantiere, è venuto alla luce un tesoro, fino a poco tempo fa celato. Si tratta, infatti, di un tratto delle mura cittadine di età alto-medievale. Le ricerche hanno restituito fasi della città medievale e rinascimentale: la struttura principale, infatti, è riferibile alle fortificazioni medievali, databili tra XIII e XIV secolo, sulle quali nel corso del tempo sono state realizzate strutture successive. Un tratto della stessa cinta muraria era stato oggetto di ricerche archeologiche qualche anno fa, nell’area adiacente di largo San Francesco dove la nuova pavimentazione rende visibile in superficie la traccia dell’andamento delle strutture sepolte. Una campagna archeologica che ha permesso di esplorare anche una vasta area multifunzionale di età romana a Cittanova, collocata lungo la via Emilia e dotata di un complesso termale e alcuni pozzi. Entrambi gli scavi sono stati illustrati nell’incontro “L’archeologia si racconta” a Palazzo dei Musei, promosso dal Museo Civico in collaborazione con la Soprintendenza.