Il simbolo della distruzione del terremoto si rialza. A dodici anni dal terribile sisma che sconvolse la Bassa e l’intera provincia, il duomo di Finale Emilia il 26 maggio riaprirà le porte ai fedeli. Il completo recupero della struttura, dopo gli ingenti danni causati dalle scosse, verrà celebrato con un ricco programma: già dalle 16 le campane suoneranno a festa con il concerto dell’Unione Campanari Modenesi. La cerimonia di nuova inaugurazione proseguirà alle 17 sul sagrato della chiesa, con i saluti e gli interventi istituzionali. Sarà l’arcivescovo di Modena e Nonantola, Monsignor Erio Castellucci, a riaprire simbolicamente la porta principale per poi presiedere la Messa solenne, accompagnata dalle corali finalesi. Per permettere a quante più persone di assistere all’evento verrà allestito un maxischermo in piazza Verdi, nelle vicinanze del Duomo stesso. La serata proseguirà con un momento conviviale nelle vie del centro e con un concerto del Maestro Matteo Bonfiglioli, organista della Basilica di San Petronio di Bologna. Già da giovedì 23 e sino al 25 maggio anticiperanno la festa altri incontri religiosi e culturali. La riapertura del Duomo ha un profondo significato simbolico ed emozionale. Tutti i modenesi ricordano il 20 e il 29 maggio del 2012 e le scosse terribili che caratterizzarono quei giorni. I danni ammontarono a 2 miliardi di euro. Oggi quella ferita, sul fronte materiale, è quasi completamente rimarginata. Solo quella delle vittime, non si chiuderà mai.