Non è l’anno delle ultime corse ai regali, non è l’anno dei grandi pranzi e delle grandi cene, non è l’anno della Vigilia frenetica per terminare i preparativi della festa più famosa del mondo. Nell’anno del Covid, il 24 dicembre, complice anche la nebbia calata nella notte su Modena, ha toni spettrali. Le strade del centro sono quasi vuote. Le serrande abbassate, alcuni cittadini camminano per portare a spasso i cani. Poche le mete a cui mirare: il tabaccaio, l’edicola, la farmacia. Solo le luci degli alberi addobbati, delle luminarie e di qualche vetrina lasciata accesa colorano le vie. È l’effetto Covid e delle normative per arginarlo. Oggi Modena si è svegliata, come tutta l’Italia, in zona rossa. Le limitazioni scattate impongono la chiusura delle attività ritenute non essenziali e il divieto di spostarsi se non per motivi di salute, bisogno, necessità, da segnalare tramite autocertificazione. Ma c’è qualche deroga. Per non affossare completamente la convivialità tipica delle feste, è stato reso possibile dal decreto legge spostarsi, una sola volta al giorno, per fare visita a parenti o amici, a patto di non uscire dalla regione e di non essere in più di due. È consentito superare questo numero in caso di minori di 14 anni e di disabili non autosufficienti conviventi. Nei comuni con meno di 5mila abitanti è possibile spostarsi al di fuori dei confini fino a 30 chilometri di distanza, con la possibilità di “sfociare” anche fuori regione, ma con il divieto di muoversi verso i comuni capoluoghi. È inoltre possibile per le famiglie raggiungere le seconde case, a patto che non siano al di fuori dei confini regionali. Queste regole resteranno in vigore fino al 27 dicembre compreso. Dal 28 al 30, tornerà la zona arancione, che rende possibile riaprire i negozi e spostarsi liberamente all’interno dello stesso comune. Le misure torneranno a stringersi per le feste di Capodanno e dell’Epifania.