Elezioni sì, elezioni no, a Modena c’è l’equilibrio del 50% per quanto riguarda la chiamata alle urne del 26 gennaio per rinnovare l’amministrazione della Regione. La maggior parte delle persone sa che con il nuovo anno si andrà a votare, ma almeno la metà degli intervistati non conosce i principali candidati alla presidenza. Altri sono più preparati. Si tratta per la maggior parte di persone che hanno  un’idea piuttosto chiara sul chi votare. Ma alcune incertezze sulla rosa complessiva dei candidati rimangono

 

I candidati alla presidenza alle regionali Stefano Bonaccini e Lucia Borgonzoni peccano in notorietà. A dirlo è un sondaggio dell’associazione Orlando, da cui emerge che la maggior parte delle donne intervistate non conoscono i due politici

 

Stefano Bonaccini e Lucia Borgonzoni sono i due grandi nomi in campo per le elezioni regionali del 2020, ma sembra che non siano poi così tanto conosciuti. A dirlo è un sondaggio organizzato nell’ultimo mese dall’associazione Orlando, che gestisce il centro delle donne di Bologna. Il gruppo ha selezionato 40 donne tra i 22 e i 72 anni in quattro diverse città della regione, a Modena, Forlì, Ferrara e nel capoluogo e le ha intervistate. Dalle risposte fornite, è emerso che, anche se alle regionali hanno tutte intenzione di andare a votare, le intervistate hanno scarsissima conoscenza dei candidati alla presidenza e dei loro programmi. La stragrande maggioranza non aveva nemmeno mai sentito parlare di nessuno dei due. A loro è stato chiesto anche di indicare i problemi più sentiti nelle loro città, quelli più avvertiti da loro in quanto donne e quali sarebbero le proposte politiche in grado di spingerle maggiormente a votare. È emerso che le donne avvertono sempre le discriminazioni sul lavoro, sono preoccupate per le difficoltà incontrate dai giovani nell’accesso al lavoro e avvertono sulle loro spalle il peso del carico famigliare. A questo proposito una lamentela ricorrente riguarda i nidi, “pochi e costosi”. A Modena è inoltre fuoriuscito con forza il problema della mancanza di mezzi pubblici la sera e il timore di uscire sole nelle ore buie. Da queste interviste, ha commentato l’associazione Orlando, si carpisce una difficoltà nella comunicazione die programmi politici, ma anche “una mancanza di ascolto, tanto è vero che queste donne erano molto contente di poter dire la propria”