Musica tekno, pompata a tutto volume dalle casse, danze, striscioni: così il corteo di “Smash Repression” sfila per le strade della città. Al suo interno, circa cinquemila persone provenienti da tutta Italia. Il raduno è avvenuto già da questa mattina, ma è a partire dalle 14 che il numero di manifestanti è iniziato a diventare importante al Parco Novi Sad. Intorno alle 15.20 il primo di 23 mezzi, tra furgoncini e camion dotati di impianti audio e talvolta di installazioni suggestive, ha dato il via alla Street Parade, riversandosi su viale Monte Kosica. Migliaia di partecipanti sono giovani, giovanissimi, ma nella folla è possibile incontrare persone di tutte le età. I raver seguono il ritmo, ballano lungo le strade, consumano alcolici, soprattutto birra, ma anche droghe. Il serpentone dal Novi Sad si allunga, passa per viale Crispi, Piazza Natale Bruni, dove anche la rotatoria diventa una pista da ballo improvvisata; alcuni modenesi, affacciati alle finestre, fotografano incuriositi, salutano i manifestanti. La parata, a esattamente un anno dal rave party di Modena Nord, porta la sua musica lungo viale Caduti in Guerra, prosegue per Trento Trieste, poi via Giardini, Muratori, Corassori, si dirige verso il parco Ferrari, ultima meta di un viaggio intrapreso per, dicono organizzatori e partecipanti, “annientare la repressione”. I raver manifestano contro il decreto, divenuto legge, emanato proprio dopo i fatti di Modena Nord, ma protestano anche contro il 41 bis, per la verità sui morti nel carcere di Sant’Anna e il proibizionismo delle droghe, su alcuni mezzi appaiono le bandiere della Palestina. Molti, dicono, vogliono solo potersi divertire