È stata accolta la richiesta degli avvocati difensori dell’ex Senatore Carlo Giovanardi di rinviare l’intero fascicolo al Senato. La decisione del Collegio Penale è arrivata questa mattina, dopo che lo stesso Giovanardi aveva anticipato ai nostri microfoni la necessità di rimettere al Senato l’autorizzazione sull’uso delle presunte intercettazioni che lo riguardano. Ma la novità è che adesso il Senato deciderà in toto se la sua condotta è stata lecita, anche al di là delle famose intercettazioni. Dopo la richiesta di giudizio immediato con le accuse di minacce a corpo politico, amministrativo e giudiziario, rivelazione di segreti d’ufficio e minacce e oltraggio a pubblico ufficiale, lo scorso dicembre si era tenuta la prima udienza del processo. In quell’occasione, la difesa aveva chiesto o il proscioglimento immediato o di rimettere tutto al Senato. Oggi la scelta definitiva: sarà il Senato della Repubblica ora a decidere se le azioni di Giovanardi rientravano nelle sue prerogative parlamentari oppure no. Com’è noto, l’ex senatore ricevette l’avviso di garanzia nel 2017, a causa di presunte pressioni per reinserire nella White List l’azienda Bianchini Costruzioni