Un duro colpo al narcotraffico internazionale sulla via Emilia tra Modena e Reggio Emilia è stato inferto dalla Questura reggiana. L’operazione denominata “Trexit” ha portato questa notte all’emissione di 29 misure cautelari nei confronti dei presunti componenti di tre organizzazioni criminali, una di matrice marocchina e due albanesi, attive nel commercio su larga scala di sostanze stupefacenti. A rifornire di cocaina i territori di Reggio e Modena era nello specifico l’organizzazione marocchina, che comprava a settimana dai 6 ai 7 chili di stupefacente. Il referente era uno spacciatore magrebino incastrato dalla Polizia grazie ad una telecamera posta davanti all’abitazione di Modena nei pressi del casello autostradale, dove lo straniero si occupava di smistare le consegne. A rifornire i marocchini erano invece due sodalizi albanesi, in concorrenza tra di loro. I presunti capi di uno di questi erano di stanza a Modena, mentre al vertice dell’altro c’era un broker albanese che si recava solo saltuariamente in Italia per condurre le trattative per la droga proveniente dall’Olanda e gestiva i suoi affari “da casa” tramite una fitta rete di corrieri, che comunicavano tramite un complesso sistema di messaggi criptati. La complessa operazione testimonia il ruolo nevralgico della via Emilia nel traffico di stupefacenti su scala nazionale e internazionale. Scattata la prima volta nel 2017 nell’arco di tre anni ha permesso di trarre in arresto 102 persone, sequestrare quasi 25 chili di cocaina, oltre 2 di eroina, 301 chili di hashish e 31 di marijuana e di sequestrare anche 192mila euro in contanti e 4 pistole