Devono rispondere di omicidio volontario aggravato, rapina e indebito utilizzo di carte di credito i due romeni, di 20 e 21 anni, sospettati di avere ucciso Alessandro Gozzoli, il consulente del lavoro trovato senza vita nel suo appartamento a Casinalbo il 10 marzo dello scorso anno. Per i giovani, che si trovano tuttora in carcere, è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio. L’udienza preliminare è fissata il 2 aprile. Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri di Sassuolo e di Modena, coordinati dal pm Francesca Graziano, i due giovani avrebbero conosciuto la vittima in un locale a Bologna prima di spostarsi a Formigine, dove il 41enne abitava. Lì, nell’ambito di un rapporto, i due avrebbero immobilizzato Gozzoli, legandogli le gambe al letto e i polsi dietro la schiena, poi lo avrebbero soffocato. Dopo il delitto avrebbero sottratto alla vittima le carte di credito, un notebook, un portatile e un orologio, prima di allontanarsi a bordo della sua auto. I due giovani amici furono arrestati uno in Romania e l’altro in Inghilterra. Fu la sorella a trovare Alessandro senza vita nella camera da letto. Da ore il 41enne non rispondeva al telefono e non si era presentato in ufficio. Da lì, il sospetto che fosse successo qualcosa.