Non aveva il blocco di sicurezza automatico il macchinario che ieri mattina alle 8.30 ha schiacciato Laila El Harim. La fustellatrice utilizzata per la sagomatura e il taglio dei cartoni era dotata di un blocco azionabile dalla lavoratrice solo manualmente. A dirlo è una relazione del direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, Bruno Giordano, inviata al ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Secondo quando si legge dal documento la 41enne, madre di una bimba di quattro anni e assunta a tempo indeterminato dall’azienda di Camposanto da poco più di un mese, era da sola a gestire il macchinario che taglia e sagoma i cartoni e non era in condizione di bloccare la macchina che poi ha provocato la sua morte. Secondo quanto si legge nella nota dell’spettorato Nazionale del Lavoro: “La fustellatrice a cui lavorava Laila era provvista di un doppio blocco di funzionamento meccanico, ma purtroppo azionabile, da parte dell’operatrice, soltanto manualmente e non automaticamente. Ciò ha consentito un’operazione non sicura che ha cagionato la morte per schiacciamento”. Per chiarire l’esatta dinamica del terribile infortunio mortale l’Ispettorato ha annunciato che verrà esaminata tutta la documentazione acquisita sulla conformità del macchinario e sull’organizzazione della sicurezza al fine di definire le cause e le relative responsabilità