Finire i tre anni di scuola media in Italia è obbligatorio. Eppure, un ragazzo su cinque non completa questo percorso. Nel 2020, secondo Infodata, i nati tra il 1996 e il 2000 senza licenza media erano 50mila. Quasi 11 mila di loro sono analfabeti, poco meno di 16 mila sono alfabetizzati ma non hanno mai finito le scuole elementari, mentre altri 23 mila non hanno mai finito le medie. Il problema è diffuso in tutto lo Stivale e coinvolge anche l’Emilia-Romagna, dove il 18,1% degli studenti abbandona i percorsi di studi. Si tratta del dato più alto del nord Italia e inferiore soltanto a quello di Sicilia, Campania e Sardegna. Alla base della dispersione scolastica ci sono spesso situazioni complesse di fragilità in cui incidono fattori economici, sociali, familiari. Il fatto che la dispersione scolastica sia più frequente fra la popolazione di origine straniera (il 40,3%) non è un indicatore così interessante come potrebbe sembrare. Ai fini di tracciare i contorni e le competenze dei futuri cittadini e dei futuri lavoratori che opereranno nel nostro paese, l’etnia è irrilevante. La pandemia, poi, ha complicato le cose. Stando ai dati Istat, dal pre al post Covid le competenze numeriche e alfabetiche dei ragazzi di terza media sono peggiorate in tutte le province italiane. Il 40% non raggiunge le competenze alfabetiche minime richieste, il 43% quelle numeriche.