Sono positivi i riscontri che si hanno dal Tocilizumab, il farmaco specifico per artrite reumatoide, sperimentato nel contrasto al Covid-19. I risultati mostrano come si sia avuta una riduzione della mortalità a 30 giorni, senza effetti collaterali significativi sui pazienti. L’analisi primaria ha riguardato 301 pazienti registrati per lo studio di Fase 2 tra il 19 e il 20 marzo e 920 pazienti registrati successivamente tra il 20 e il 24 marzo. L’analisi primaria è stata condotta sul tasso di letalità a 14 e a 30 giorni: a 14 giorni è risultato del 18.4%, considerando tutti i pazienti, e 15.6%, considerando solo quelli che hanno ricevuto il farmaco: numeri inferiori, ma in maniera non statisticamente significativa, al 20% previsto a priori sulla base dei dati forniti dall’Istituto Superiore di Sanità nel corso dell’epidemia. Ma i risultati sono statisticamente significativi a 30 giorni, quando i valori di letalità sono 22.4% in tutti i pazienti e 20% nei soli trattati (rispetto al 35% atteso a priori). Il gruppo di validazione di 920 pazienti è caratterizzato da una prognosi decisamente migliore rispetto alla Fase 2, sia per i pazienti trattati con Tocilizumab che per quelli non trattati. Infatti, a 14 giorni la letalità risulta dell’11.4% in tutti i pazienti e 10.9% nei soli trattati, e a 30 giorni rispettivamente del 18.4% e del 20%. Ciò che si evince dallo studio TOCIVID-19 è che il farmaco possa ridurre significativamente la mortalità a un mese, ma che il suo impatto sia meno rilevante sulla mortalità precoce.