Balzo del +20% dei consumi di frutta e verdura in Italia nell’ultimo mese rispetto a quello precedente, spinti dalle alte temperature estive che aumentano la sensazione di sete e la voglia di refrigerio con pesche, albicocche, meloni, cocomeri, cetrioli, pomodori e insalate. E’ quanto stima la Coldiretti sulle base delle indicazioni sugli acquisti degli italiani a luglio, che dovrebbe essere confermato il più caldo di sempre, secondo le ultime ricerche del Copernicus Climate Change Service dell’Unione europea e della la Wmo (World Meteorological Organization) dell’Onu.

Frutta e verdura – spiega la Coldiretti – sono infatti alimenti che soddisfano molteplici esigenze del corpo stressato dal caldo: nutrono, dissetano, reintegrano i sali minerali persi con il sudore, riforniscono di vitamine, mantengono in efficienza l’apparato intestinale con il loro apporto di fibre e si oppongono all’azione dei radicali liberi prodotti nell’organismo dall’esposizione al sole, nel modo più naturale ed appetitoso possibile.

Per garantirsi prodotti freschi e di qualità il consiglio della Coldiretti è fare acquisti ripetuti in base alle esigenze giornaliere della famiglia in modo da tagliare gli sprechi senza accumulare prodotto che poi non si consuma, di verificare la provenienza italiana, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori o nei mercati contadini e non cercare per forza il frutto perfetto perché piccoli problemi estetici non alterano le qualità organolettiche e nutrizionali.

La ripresa dei consumi è importante dopo che i consumi di frutta e verdura sono diminuiti dell’8% nei primi tre mesi del 2023 con ciascun italiano che, indipendentemente dall’età, ne ha mangiato dell’anno quasi 2 chili in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno dello scorso anno secondo elaborazioni Coldiretti su dati Cso Italy. Un taglio che pesa dopo che nel 2022 gli acquisti di frutta e verdura – precisa la Coldiretti – sono risultati di mezzo miliardo di chili inferiori a quelli dell’anno precedente per un totale di appena 5,5 miliardi di chili con preoccupanti effetti sulla salute dei cittadini visto che si è scesi sotto la soglia minima di 400 grammi di frutta e verdure fresche per persona, da mangiare in più volte al giorno, raccomandato dal Consiglio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per una dieta sana.

Complessivamente la superficie italiana coltivata ad ortofrutta – conclude la Coldiretti – supera 1 milione di ettari e vale oltre il 25% della produzione lorda vendibile agricola italiana. I punti di forza dell’ortofrutta italiana sono l’assortimento e la biodiversità, con il record di 120 prodotti ortofrutticoli Dop/Igp riconosciuti dall’Ue, la sicurezza, la qualità, la stagionalità che si esalta grazie allo sviluppo latitudinale e altitudinale dell’Italia, una caratteristica vincente per i prodotti ortofrutticoli del Belpaese.

A pesare sui raccolti quest’anno ci sono però gli effetti del clima impazzito – ricorda Coldiretti -, con Il caldo afoso che sta “bruciando” le coltivazioni nei campi con ustioni che provocano cali di produzione, dai peperoni ai meloni, dalle angurie all’uva, dai pomodori alle melanzane. Senza dimenticare che – conclude la Coldiretti – in tutto il nord Italia la grandine ha colpito territori importanti per la produzione di frutta e verdura provocando danni irreparabili ai raccolti devastati da chicchi di ghiaccio grandi come palline da tennis.