Non è ancora chiusa la questione giudiziaria che ha visto il Comune finire davanti al Tar per l’affidamento del servizio di illuminazione pubblica a Hera Luce dopo il ricorso di Green City Light e Citelum Italia, sotto il gruppo Edison. Un affidamento ritenuto illegittimo, poiché avvenuto senza gara pubblica e ritenuto quindi in violazione delle norme sulla libera concorrenza. La sentenza del Consiglio di Stato ha imposto l’indizione di una gara ad evidenza pubblica per riassegnare il servizio, ma in attesa del procedimento, l’Amministrazione ha definito uno specifico atto contrattuale provvisorio con Hera Luce, al fine di “garantire la continuità del servizio”. Altri 5,5 milioni di euro andrebbero in questo modo alla multiutility. Una manovra che ha nuovamente indispettito il gruppo Edison. Il quadro emerge da alcuni accessi agli atti fatti dal consigliere Antonio Baldini (di Indipendente per Modena). Da quanto si apprende, la società del gruppo contesta il fatto che il Comune di Modena avrebbe dovuto attivarsi per adottare una legittima forma di gestione del servizio di pubblica illuminazione già a seguito della pubblicazione della sentenza del TAR; cosa che al dicembre 2023 il Comune non era ancora avvenuta. Non solo, il gruppo Edison ritiene che l’affidamento diretto con contratto provvisorio che l’amministrazione ha di nuovo fatto con Hera Luce sia illegittimo tanto quanto l’affidamento che ha aperto il contenzioso in primo luogo. L’udienza al Tar è fissata per il 29 febbraio. Edison Next Government ha chiesto inoltre che venga nominato un commissario esterno per gestire la procedura comunale.