La sorveglianza entomologica regionale condotta anche in provincia di Modena dal Servizio Veterinario ha evidenziato il riscontro di positività al West Nile virus in zanzare catturate il 23 luglio in una trappola della rete di monitoraggio. Di conseguenza, il 28 luglio la Regione Emilia-Romagna ha classificato la provincia di Modena come “livello 2 – zona con probabilità di epidemia bassa/moderata” sollecitando quindi l’applicazione delle misure previste dal Piano Regionale per il contrasto alle arbovirosi, che prevede l’incremento delle attività di comunicazione alla popolazione e l’attivazione di interventi preventivi con adulticidi presso aree verdi dove siano in programma eventi e manifestazioni in ore serali e notturne. La misura è richiesta a tutti gli organizzatori, sia enti pubblici che soggetti privati e gli interventi devono essere effettuati da ditte specializzate, secondo le modalità descritte dal Piano Regionale di Sorveglianza e Controllo delle Arbovirosi.

L’Azienda USL di Modena ha provveduto ad inviare ai Sindaci dei Comuni della provincia una lettera con la quale, riprendendo la nota regionale, ha richiamato l’attenzione sulle contromisure da adottare nell’attuale situazione: continuare ad attuare rigorosamente gli interventi di lotta antilarvale nelle aree pubbliche, intensificare le attività di controllo e sostegno alle attività di responsabilità diretta dei privati, effettuare interventi straordinari preventivi con adulticidi qualora siano in programma eventi serali che comportino il ritrovo di molte persone in aree verdi all’aperto.

Nella lettera ai Comuni si ricorda che l’infezione da virus West Nile in un’elevata percentuale di casi (circa 80%) decorre in modo assolutamente asintomatico. Nel restante 20% di episodi si può manifestare con sintomi di modesta entità, sovrapponibili a quelli di numerose altre tipologie di malattie virali e per i quali sono sufficienti le normali misure terapeutiche gestibili al domicilio del paziente. Occasionalmente, soprattutto per i soggetti più fragili (anziani e/o affetti da patologie croniche rilevanti), l’infezione è causa di sintomi di notevole gravità (soprattutto a carattere neurologico) che richiedono assistenza presso reparti ad elevata specializzazione e intensità di cura.

Data l’ampia diffusione dei possibili focolai di moltiplicazione della zanzara comune (in ambiente urbano ed extra-urbano), diventa essenziale la protezione individuale nei confronti delle punture di zanzara.  Nelle ore serali e notturne negli ambienti all’aperto è indicato evitare l’uso di profumi e dopobarba, utilizzare vestiti di colore chiaro e che coprano ampie parti del corpo (ad esempio pantaloni e camicie a maniche lunghe), ricorrere a repellenti cutanei utilizzando prodotti adatti all’età della persona.

È poi importante evitare la presenza di zanzare negli ambienti domestici dotando le finestre di zanzariere o eventualmente utilizzando diffusori elettrici di prodotti contro le zanzare, avendo però l’avvertenza di garantire adeguato ricambio d’aria nelle stanze occupate.

Per quanto riguarda le misure di santità pubblica in occasione di diagnosi di infezione, è importante considerare che la moltiplicazione del virus West Nile nel nostro territorio avviene secondo un ciclo che interessa uccelli (soprattutto corvidi) e zanzare comuni (culex pipiens) che si infettano a vicenda in occasione del pasto di sangue di questi insetti. L’uomo e il cavallo, invece non costituiscono un rischio per gli altri perché la concentrazione del virus nel sangue di questi mammiferi non raggiunge mai livelli tali da trasmettere l’infezione ad altre zanzare.  Per questo motivo quando vengono segnalati casi sospetti o confermati nell’uomo, non si procede ad alcun intervento in emergenza con adulticidi presso l’abitazione e il luogo di lavoro del paziente.