Nel video l’intervista a Enrico Clini, Direttore Malattie dell’Apparato Respiratorio

I reparti devono riorganizzarsi per il riempimento dei posti letto, l’entrata in zona rossa ha di nuovo sospeso le attività. Mentre la lancetta del tempo sembra aver riportato tutto a un anno fa, c’è una cosa rimasta immutata che al contrario di altre può far tirare un sospiro di sollievo: la gravità del virus. Ne traccia un bilancio, dopo l’esperienza diretta, il direttore del reparto di Malattie dell’Apparato Respiratorio del Policlinico, Enrico Clini. In altre parole, non sembra, al momento, che le varianti siano più gravi o più mortali. Ciò che è certo e rilevato dal Policlinico di Modena, è che soprattutto quella inglese stia circolando tra i più giovani, investendo anche i bambini. I maggiori contagi, dichiarano dal nosocomio di Modena, interessano soprattutto il range di età tra i 10 e i 20 anni, ma non sono esenti nemmeno i piccoli dagli 0 ai 6 anni. Questa fascia di popolazione, tuttavia, così come avveniva con la “vecchia forma” del virus, sembra rimanere quasi immune agli effetti più gravi