La decisione sul tetto al prezzo del gas slitta alla fine di ottobre, quando se ne discuterà nel prossimo Consiglio Europeo informale. Nuova fumata nera dunque sull’embargo al petrolio che non vede l’accordo tra i 27 paesi dell’Unione Europea. I capi di Stato e di governo europei si riuniranno il 6 e 7 ottobre a Praga per un vertice informale e poi ancora il 20 e 21 ottobre a Bruxelles. Resta da definire in quale di queste riunioni il tema verrà affrontato. In particolare i paesi del nord, a cominciare da Olanda e Danimarca, non sono convinti della soluzione proposta nei mesi scorsi dal presidente del consiglio italiano, Mario Draghi. Al Consiglio dei ministri dell’Energia convocato oggi a Bruxelles si farà solo un giro di valutazioni sul price cap per poi rimandare il tutto più avanti. Saranno per il momento valutate le altre misure su cui si è registrata un’intesa di massima. In particolare, il piano per la riduzione dei consumi di elettricità; l’introduzione di un tetto ai ricavi dei produttori di energia elettrica intramarginali e il sostegno alla liquidità delle imprese energetiche fossili tramite l’allargamento degli aiuti di Stato. Intanto l’Italia, che continua ad insistere affinché si ponga il limite rispetto a tutto il metano e non solo a quello russo, ha pronto il decreto del Governo Draghi contro il caro bollette. Sul tavolo 12-13 miliardi. Il via libera potrebbe arrivare la prossima settimana. Le misure in cantiere vanno dalla proroga per l’ultimo trimestre dei crediti di imposta agli aiuti alle Pmi in crisi di liquidità, dagli sconti fiscali alle quote di energia da rinnovabili riservati a settori industriali cruciali. Si lavora anche al rafforzamento del bonus sociale per le famiglie a basso reddito e ai prezzi ‘calmierati’ del gas per le aziende energivore.