Non è la prima ad arrivare al Centro di Modena, negli anni i volontari insieme al Corpo Forestale dello Stato prima ed ora con i Carabinieri Forestale ne hanno recuperate in vari specchi d’acqua, dai Laghi Curriel di Campogalliano a a Casinalbo ed altre località della provincia. Negli anni 8 esemplari in provincia sono stati recuperati, possono sembrare pochi in 22 anni ma pensiamo a quante ce ne possono essere in giro.  La tartaruga azzannatrice è una tartaruga d’acqua dolce della famiglia Chelydreidae. E’ una tartaruga carnivora un vero e proprio predatore e pertanto all’apice della catena alimentare. Il suo nome comune, tartaruga azzannatrice. Originaria dell’America. In particolare dal sud-est del Canada, fino a est della Nuova Scotia e della Florida, arriva in Italia quando ha le dimensioni di 4 o 5 cm in mezzo ad altre tartarughine molto commercializzate come la Trachemys scripta eleganse ( ora vietata) e la Trachemys scripta scripta difficile da distinguere quando viene prelevata perché molto piccole.

L’ultima arrivata già sequestrata dai Carabinieri Forestali ed in attesa di trasferimento ad altra sede in modo definitivo, ha un carapace di solo 18 cm più 15 cm di coda dentellata che ricorda un coccodrillo, ma se pensiamo che in passato gli esemplari trovati avevano un carapace di 50 cm e con la coda superavano i 70 cm con un peso di 5 kg.

Molto vorace il suo collo può allungarsi in modo rapidissimo e da qui il nome scientifico Serpentinia e può arrivare a raggiungere gli arti posteriori o quando deve predare, con un becco molto forte e tagliente e  dunque se ne avvistate una non improvvisatevi ma chiamate il 112 collegato con i numeri di emergenza del Centro Pettirosso attivo 24 ore su 24, perché anche fuori dall’acqua è molto rapidamente aggressiva, questo sottolineato non da diritto a nessuno ferirla o maltratarla, come già  detto chiamate i numeri d’emergenza

Intanto ad oggi sono entrati al Pettirosso 3663 animali selvatici ed è ancora la fine dell’anno è lontana, tanti altri arriveranno.