Giorni rossi, giorni arancioni, giorni arancioni ma con deroghe. Il complesso mosaico di regole e distinzioni del Decreto Legge del 18 dicembre ha creato non poca confusione tra i cittadini. Per cercare di fare un po’ di chiarezza, il governo ha pubblicato sul proprio sito le risposte ai dubbi più frequenti. Dal 24 al 6 gennaio, viene spiegato, ci si potrà sempre spostare per tornare alla propria residenza, domicilio o abitazione, se per qualche motivo ci si trova in un’altra Regione; così come saranno consentiti gli spostamenti per motivi di lavoro, salute o necessità, senza distinzione tra giorni e orari. Più variabile e complessa è la risposta alla domanda “durante le feste sarà possibile andare a trovare amici o parenti? Dal 21 dicembre al 6 gennaio sono vietati tutti gli spostamenti che comportino l’uscita dalla Regione.

Nei giorni festivi e prefestivi, cioè dal 24 al 27 dicembre compresi, dal 31 dicembre al 3 gennaio e il 5 e il 6 gennaio, sarà invece possibile, una sola volta al giorno, spostarsi per fare visita a parenti o amici, anche verso altri Comuni, ma sempre e solo all’interno della stessa Regione, tra le 5 e le 22 e nel limite massimo di due persone. Queste ultime potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni e i disabili non autosufficienti che con loro convivono.

Le stesse regole si applicano dal 28 al 30 dicembre e il 4 gennaio, giorni in cui sarà possibile, in più, spostarsi liberamente all’interno del proprio Comune, rispettando il coprifuoco. In queste stesse date, sarà inoltre possibile, per chi vive in un Comune fino a 5.000 abitanti, muoversi liberamente, entro i 30 chilometri dal confine del proprio territorio (quindi eventualmente anche in un’altra Regione), con il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di Provincia.

E il capitolo seconde case? Le regole speciali prima previste per il 25, 26 dicembre e il primo gennaio sono venute meno. Di conseguenza, gli spostamenti di un nucleo familiare convivente verso le seconde sono sempre consentiti, dalle 5 alle 22, all’interno della propria Regione e sempre vietati verso le altre Regioni.