Nemmeno chi ha già avuto il Covid può stare tranquillo: la subvariante Omicron BA5, traino della forte risalita dei contagi delle ultime settimane, sta gonfiando anche i numeri delle reinfezioni, salite all’8,4% rispetto al 7,5 del monitoraggio precedente. L’indice Rt nell’ultima settimana si è attestato a 1,07, superando così la soglia epidemica di allerta, mentre il tasso di contagi ogni 100mila abitanti è passato da 310 a 504. Una drastica crescita che sta cominciando ad avere conseguenze anche sugli ospedali, anche se fortunatamente le cifre sono ancora limitate: il tasso di occupazione delle terapie intensive è salito al 2,2% rispetto all’1,9 della settimana prima. Se da una parte nessuno sta parlando di tornare a mettere in campo delle restrizioni, si riapre la discussione su una nuova campagna vaccinale. Non dovrebbe mancare molto infatti all’arrivo dei nuovi sieri tarati sulla più recente variante del Covid e a luglio si terrà un tavolo per programmare una nuova chiamata ai vaccini in autunno. Si inizierà probabilmente con gli over 50, con convocazioni tra settembre e ottobre. I punti importanti da definire saranno quelli organizzativi: gli hub vaccinali sono stati dismessi e la loro riapertura è in ballo; un’alternativa valutabile è infatti quella di effettuare le vaccinazioni negli studi dei medici di base. La direzione è comunque quella di abbandonare i concetti di quarte o quinte dosi e di avviare un sistema di richiami annuali, soprattutto per i fragili.