16 anni di carcere. Questa la sentenza confermata ieri dai giudici della corte d’appello di Bologna nei confronti di Pietro Ragazzo, accusato di aver ucciso il 12 giugno del 2018 l’imprenditore e socio in affari Raffaele Cavaliere, ritrovato abbandonato nella sua auto all’angolo tra via Mavora e via Emilia a Gaggio di Castelfranco. In primo grado Pietro Ragazzo fu condannato a sedici anni con rito abbreviato, secondo l’accusa, massacrò con una cinquantina di colpi di cutter la vittima per questioni economiche, e ieri i giudici hanno confermato la sentenza nei suoi confronti, ritenendo inconsistenti i motivi di ricorso avanzati dagli avvocati del 52enne. Non è stata contestata la premeditazione. Secondo la pubblica accusa fu proprio Ragazzo a colpire mortalmente l’imprenditore casertano. Cavaliere si sarebbe accorto che Ragazzo prelevava soldi dai conti della società e per questo i due avrebbero avuto numerose discussioni fino a sfociare poi nel terribile delitto. Dalla relazione della Medicina legale di Modena è emerso che il decesso di Cavaliere è stato causato dai colpi a raffica ricevuti dalla vittima su tutto il corpo: 50 tagli in tutto tra braccia, gambe e petto. Tra queste, tre ferite alla gola sarebbero state quelle mortali.