Nel video, le interviste a:

  • Emanuele Fiano, Presidente Comitato Scientifico Fondazione Fossoli
  • Paolo Gentiloni, Commissario Europeo

Era l’ottobre del 1973 quando, davanti a una folla di oltre 30mila persone, venne inaugurato il Museo-Monumento al Deportato politico e razziale nei campi di sterminio nazisti. Un luogo per non dimenticare gli orrori della Seconda Guerra Mondiale nato nel cuore della Città di Carpi che oggi festeggia 50 anni. Una struttura unica nel suo genere, frutto dell’impegno civile di artisti che furono anche testimoni di quelle terribili deportazioni, omaggiata alla presenza delle autorità cittadine, del Commissario europeo Paolo Gentiloni, il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Presente anche l’Architetto Anna Steiner, figlia di Albe e Lica, gli artisti che curarono la selezione dei reperti reperiti e l’allestimento del Museo.

A pochi chilometri dalla piazza in cui sorge il Museo-Monumento, vi è il campo di Fossoli, teatro di sofferenze che né l’Italia né l’Europa intera possono dimenticare. Una dimensione universale di violenza dell’uomo sull’uomo viene ricostruita nel museo con una concezione antiretorica e simbolica, per indurre a riflettere, anche e soprattutto in un momento come quello attuale, segnato, tra Est Europa e Medio Oriente, da guerre che riportano alla mente tragedie del secolo scorso.