Un camion cisterna viene tamponato da un furgone con a bordo tre operai pugliesi e uno di loro, ieri mattina, il 48enne Roberto Di Biase, perde la vita sul colpo. Le altre due persone sono rimaste gravemente ferite. Una ciclista di una cinquantina di anni sabato è finita in ospedale dopo essere stata urtata da una vettura sulla via Giardini.  Questi sono solo gli ultimi episodi che fotografano una problematica anno dopo anno sempre più tangibile sulle strade modenesi. Le arterie cittadine troppo spesso sono state teatro di incidenti anche mortali: 39 le vittime della strada solo nel 2022, piazzando la nostra provincia al secondo posto in regione nella triste classifica della mortalità per sinistri stradali. Un trend però in salita non solo a Modena ma anche in tutta Italia e in Europa, per questo motivo la Corte dei Conti Europea ha deciso di avviare una indagine sul modello di sicurezza della Commissione. L’obiettivo della revisione è quello di dimezzare i decessi e le lesioni gravi entro il 2030 e di eliminarli del tutto entro il 2050. Sotto la lente di ingrandimento finiranno anche i processi di progettazione e selezione delle infrastrutture finanziate dai fondi del Pnrr. Intanto diversi paesi stanno spingendo verso la diminuzione dei limiti di velocità massimi. Bologna è tra le città che già a giugno diventeranno Città 30, ovvero con il limite dei 30 chilometri orari.