La Regione Emilia-Romagna è al lavoro dopo le grandinate di ieri nella bassa emiliana, che hanno colpito il parmense e il reggiano, soprattutto, ma anche il modenese e il bolognese. Con molte reti antigrandine divelte nella bufera, si profilano danni al patrimonio pubblico, in particolare, per un milione di euro. È stata avviata sia la verifica per l’eventuale richiesta dello stato di emergenza nazionale sia la conta dei danni, dopo che già ieri l’agenzia di Protezione civile della Regione aveva attivato le procedure per una ricognizione dei danni subiti dai beni immobili pubblici e privati. Ed è in corso il dialogo con il Governo e il dipartimento nazionale di Protezione civile, per capire se ci siano gli estremi per richiedere lo stato d’emergenza nazionale, anche in raccordo con le regioni confinanti colpite dallo stesso evento. “Ci siamo attivati immediatamente- assicura il presidente della Regione Stefano Bonaccini- per poter sostenere concretamente chi ha subito danni e disagi. C’è bisogno di risposte adeguate e tempestive, e noi stiamo lavorando per questo. Eventi di questo tipo, purtroppo ricorrenti, confermano che la sfida imposta dal cambiamento climatico- nota Bonaccini- richiede sempre più strategie capaci di prevenire o perlomeno ridurre le pesanti conseguenze per le comunità, cittadini, famiglie e imprese. Un impegno che siamo pronti a sostenere con le nostre forze: la Regione farà la sua parte, cercando di risarcire ogni danno subito, seguendo procedure già sperimentate qui per la prima volta per la copertura anche dei danni non coperti dai fondi statali”. Aggiunge l’assessora regionale alla Protezione civile, Irene Priolo: “Siamo vicini ai territori colpiti. Sul patrimonio pubblico interverremo anche con risorse regionali se fosse necessario. Su questo, ad una prima ricognizione, risulterebbero danni per un milione di euro”