Per il secondo anno di fila quella che vivremo sarà una Pasqua in lockdown. Oggi il Consiglio dei Ministri ha dato l’ok alla bozza del decreto, che entrerà in vigore dal 15 marzo al 6 aprile, in sostituzione del Dpcm attuale. Il fine è quello di introdurre misure più restrittive in tutto il Paese, con una zona rossa generalizzata per le festività pasquali, il 3, 4 e 5 aprile, esattamente come accaduto nel 2020. I dati sulle varianti d’altronde rimangono preoccupanti: nel monitoraggio di oggi, l’indice Rt italiano è salito a 1,16 e l’indicazione ribadita dal Cts è quella di varare restrizioni generalizzate. Il nuovo decreto contiene anche le nuove regole per il cambio di colore, attive già dalle ordinanze firmate oggi dal ministro Speranza e in vigore da lunedì: in zona rossa si andrà con un Rt superiore a 1,25 nel valore inferiore o con un’incidenza di 250 casi ogni 100mila abitanti. Dati che portano l’Emilia Romagna e la maggior parte delle regioni, ben 16, subito in zona rossa. Discussione ancora aperta invece sulla possibilità di abbassare la soglia dell’Rt con il quale si entra in zona arancione (ora è all’1) e sul coprifuoco anticipato. Da lunedì dunque tutta l’Emilia Romagna – che ha un’incidenza di 400 casi ogni 100mila abitanti – sarà di fatto in lockdown, con Reggio, Parma, Piacenza e Ferrara che si adegueranno alle misure già presenti nelle altre province, fra cui Modena, da una settimana. Scuole di ogni ordine e grado in didattica a distanza, bar, ristoranti e negozi non essenziali chiusi, possibilità di uscire da casa solo per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute o situazioni di necessità, nessuna possibilità di andare a trovare parenti e amici una volta al giorno. Nella mappa attuale solo la Sardegna resta bianca.