“Un anno di dolore, ma il 2023 sarà l’anno della vittoria” con queste parole fissate in un post il presidente ucraino Zelensky ha aperto questa giornata che segna un anno esatto dall’inizio della guerra alle porte dell’Europa. Un conflitto ininterrotto, di logoramento, che sta minando la sicurezza e l’equilibrio internazionale. Era la notte tra il 23 e il 24 febbraio dell’anno scorso quando iniziò l’invasione russa. Ciò che è avvenuto dopo è già dolorosa storia. Circa 20mila civili sono rimasti feriti o uccisi; più del doppio i soldati caduti o feriti in entrambi gli schieramenti, anche se i numeri sono spesso discordanti a seconda delle fonti. Di fronte a tutto questo, l’Onu ha votato a favore della risoluzione per il ritiro immediato delle truppe di Mosca, con l’astensione di India e Cina. Una guerra di propaganda, di minacce nucleari, di sanzioni al Cremlino e di invio di armi alla resistenza da parte dell’Europa; ma anche una guerra di drammi per la popolazione civile: alcune città dell’Ucraina sono diventate fantasma, fatte di polvere e di macerie di case sventrate. Una tragedia che ha lasciato sgomenti anche i modenesi, che a un anno dall’inizio di quel conflitto ancora si interrogano e lanciano messaggi di pace.