L’epidemia rallenta la sua corsa, con i contagi in frenata ma i decessi aumentano quasi del 50%. A dirlo sono i dati raccolti dal monitoraggio della Fondazione Gimbe, relativi alla settimana dal 12 al 18 gennaio. In sette giorni l’incremento dei nuovi casi è stato solo del 3% ma nello stesso arco temporale le nuove vittime del Covid sono aumentate del 49.7%, raggiungendo una media di 324 vittime al giorno rispetto alle 216 della settimana precedente. Nel report si evidenzia anche una crescita del 20.1% delle persone in isolamento domiciliare, e del 14% dei ricoverati con sintomi. In misura minore sale anche il dato degli intubati in terapia intensiva, aumentati del 2.3%. Nonostante tutto come ribadisce il presidente Nino Cartabellotta resta alta la pressione sugli ospedali e a livello nazionale il tasso di occupazione è del 29.8% in area medica e del 17.8% in area critica, ben al di sopra delle soglie di attenzione fissate rispettivamente al 15 e al 10%. In Emilia Romagna il tasso di occupazione in terapia intensiva è del 17% e negli altri reparti covid è del 27%. La Fondazione Gimbe ha poi condotto una analisi sulle proposte delle Regioni al Governo, per semplificare la fase di convivenza con il coronavirus. Sulla distinzione tra casi Covid e malati osserva che essendo la maggior parte delle persone positive asintomatiche e anche possibilmente contagiose, non è ipotizzabile, ai fini della sorveglianza dell’epidemia, modificare la definizione includendo solo chi, a fronte di un tampone positivo, è anche sintomatico. Secondo Gimbe sarebbe una proposta inapplicabile e rischiosa