L’ex prefetto di Modena Michele di Bari si è dimesso dall’incarico, ottenuto a Roma, di capo dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del ministero dell’Interno. Questo perché la moglie è tra le 16 persone indagate in un’inchiesta per caporalato condotta dai Carabinieri e dalla procura di Foggia. Cinque le persone arrestate nell’ambito dell’operazione, due delle quali in carcere. Per la moglie di di Bari è scattato l’obbligo di firma. I militari hanno scoperto una rete che reclutava tra le baracche del ghetto di Borgo Mezzanone, a Foggia, manodopera per aziende agricole del territorio da impiegare nei campi. L’accusa ipotizzata per tutti gli indagati è a vario titolo di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Appena appreso dell’indagine a carico anche della moglie, socia amministratrice di una delle dieci aziende coinvolte, l’ex prefetto di Modena si è dimesso. ‘Desidero precisare – ha affermato – che sono dispiaciuto moltissimo per mia moglie che ha sempre assunto comportamenti improntati al rispetto della legalità. Mia moglie, insieme a me, nutre completa fiducia nella magistratura ed è certa della sua totale estraneità ai fatti contestati”. Di Bari è stato Prefetto nella nostra città per tre anni, dal 2013 al 2016, quando lasciò l’incarico alla dottoressa Maria Patrizia Paba per trasferirsi a Reggio Calabria. Nel 2019 è stato nominato capo del dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, ruolo che oggi ha lasciato.