Manca sempre meno al suono della prima campanella dell’anno scolastico in Emilia Romagna eppure ci si appresta a ripartire con tante incognite e vecchi problemi. Se da una parte il Ministro Patrizio Bianchi ha confermato che gli studenti al loro rientro ritroveranno tutti i docenti, sia quelli già in cattedra che quelli entrati con i concorsi quest’anno, i sindacati storcono il naso e lamentano cattedre scoperte oltre il 50% rispetti alle disponibilità di assunzioni arrivate dal Mef. In tutta Italia le sigle stimano la mancanza di circa 200 mila insegnanti e 500 presidi, oltre che l’assenza di 15 mila amministrativi e collaboratori scolastici. Nonostante il nodo cattedre ancora da sciogliere, la questione Dad sembra essere stata del tutto risolta. Gli studenti non affronteranno lezioni in didattica a distanza per risparmiare energia ma svolgeranno le lezioni solo in aula nel pieno della normalità. Per quanto riguarda invece la gestione della pandemia a scuola, il rientro in classe avverrà senza le mascherine. Il documento messo a punto dall’Istituto Superiore di Sanità, il Ministero e le Regioni, prevede un inizio anno all’insegna di regole blande, da rafforzare in caso di aumento dei contagi. L’obbligo di mascherine rimane solo per insegnanti e studenti fragili. Gli alunni poi potranno frequentare le lezioni in presenza solo in assenza di febbre e sintomi riconducibili al Covid, fatta eccezione per il raffreddore. In caso di sintomi respiratori di lieve entità, come appunto la sinusite, scatta però l’obbligo di mascherine, che potranno essere sia chirurgiche che FFP2. La prima campanella dell’anno nella nostra regione suonerà il prossimo 15 settembre.