A scuola uno dei problemi più complessi da affrontare non è tanto il contagio, ma i ‘pseudocontagi’, cioè le quarantene prudenziali per chi ha avuto contatti con persone risultate positive al coronavirus. A dirlo è stato il direttore dell’ufficio scolastico regionale Stefano Versari, nel corso della commissione Cultura nel ribadire come esistano particolari difficoltà sul fronte Covid-positivi. Dall’inizio della scuola a settembre fino alla fine di ottobre si sono registrati 2000 contagi su 600mila studenti emiliano-romagnoli: numeri contenuti, ma per cui è complicato ridisegnare il contact tracing: una difficoltà aumentata dal tempo che intercorre tra la segnalazione del possibile caso e l’esito del tampone. Intanto la Regione in questo periodo in cui il 100% delle scuole superiori è costretta all’insegnamento da remoto si concentra sul fornire le strumentazioni per seguire le lezioni. Come ha illustrato l’assessore all’Istruzione Paola Salomoni sono stati messi a disposizione per la didattica a distanza 800 computer che si aggiungono alla dotazione arrivata durante la pandemia di marzo. Ma sul tavolo rimane anche l’annoso problema del trasporto pubblico, che tornerà a farsi preponderante quando la scuola tornerà in presenza. Un nodo mai risolto, che aveva suscitato polemiche e generato problemi di assembramento tra studenti. L’assessore Salomoni ha dichiarato che la giunta sta lavorando per farsi trovare pronta quando gli istituti modenesi riapriranno le porte agli alunni in presenza, preparandosi a potenziare la flotta degli autobus.