Il dato è leggermente migliorato rispetto a maggio, ma non per questo si può parlare di crisi superata. Un’azienda modenese su tre nel mese di giugno ha fatto ricorso agli ammortizzatori sociali, il 34,7%, contro il 38,6% del mese precedente. E’ il dato che emerge dall’indagine dell’ufficio studi Lapam Confartigianato, su un campione di 3.743 imprese di Modena e Reggio Emilia e 30 mila dipendenti. Dal campione Lapam si evince che il mese con più richieste è stato aprile, seguito da marzo, maggio e, appunto, dal mese di giugno. “Le richieste calano – sottolinea il segretario Carlo Alberto Rossi – ma i numeri restano comunque gravi, la crisi è ancora lontana dall’essere superata”. Considerando imprese fino a 10 dipendenti, l’indagine Lapam mette al primo posto per il più elevato tasso di utilizzo di strumenti di ammortizzazione Carpi, con il 41,3% dei dipendenti che lavorano in imprese situate nel comune, poi seguono Medolla, Fiorano e Bomporto. Tra i principali macrosettori che ha fatto un maggior uso di ammortizzatori sociali per il mese di giugno c’è il manifatturiero (31% dei dipendenti e 9,4% delle ore lavorabili), poi servizi alle persone e alle imprese, quindi le costruzioni. I contratti che hanno visto la richiesta di ammortizzatori sociali incidere per oltre il 50% dei dipendenti sono quelli delle scuole private materne, poi a seguire tessile, abbigliamento, moda-azienda industriale e chimica aziende industriali.