Sono 55 milioni le ore autorizzate dall’Inps di cassa integrazione nel periodo che va dal gennaio al novembre 2020. A questo numero andrebbero sommate tutte le ore autorizzate attraverso altri ammortizzatori sociali utilizzati dalle aziende che per contratto nazionale o per dimensione non possono accedere alla cassa integrazione. È come se nel 2020 fossero spariti 30 mila posti di lavoro in provincia di Modena. Questo perché, ha calcolato la Cgil, che ha diffuso i dati, 55 milioni di ore di cassa integrazione equivalgono a 30mila lavoratori che in modo continuativo non sono rientrati al lavoro nemmeno per un giorno in 11 mesi. E il sindacato lancia l’allarme, anche in vista del 2021, nel quale si prevede un aumento del PIL italiano del 5,7% a fronte di una perdita nel 2020 dell’11%. Ancora più grave è la stima fatta dalla Cisl Emilia Centrale, che ha calcolato, tra cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga 59,6 milioni di ore, il tasso più alto, secondo il sindacato, degli ultimi 11 anni e ben il 140% in più rispetto al 2010, annus horribilis per quanto riguarda il mercato del lavoro. Entrambe le sigle invocano azioni per evitare, il prossimo anno, una grave perdita di posti di lavoro.