Ha subito aggressioni reiterate, insulti e prese in giro: sono stati 10 mesi da incubo per un quindicenne della provincia a causa di un ragazzino poco più grande di lui.  L’ultimo episodio risale a qualche giorno fa, nei pressi di un parco di San Possidonio. Il minore, che aveva raggiunto il paese per incontrare un suo amico, è stato accerchiato da una decina di suoi coetanei; uno di loro, diciassettenne, gli si è avvicinato e l’ha colpito con dei pugni sul volto e sulla nuca, poi gli ha strappato il cellulare e l’ha scaraventato a terra, spaccandoglielo, tra l’indifferenza generale. Il ragazzino ha quindi chiamato i carabinieri per chiedere aiuto. I militari lo hanno raggiunto e accompagnato a casa scoprendo che era vittima di scherno e violenza dall’inizio dell’anno scolastico, a causa del 17enne che a settembre lo ha preso di mira, iniziando a insultarlo per il suo aspetto fisico e non solo. In diverse occasioni al 15enne è stato strappato lo zaino di dosso, i libri e i quaderni dispersi per strada; ha raccontato di essere stato strattonato e fatto scendere dall’autobus, picchiato, minacciato e deriso lungo i corridoi. Il tutto spesso in presenza di altri compagni, fino a gennaio, quando, esasperato, si è confidato con la madre che ha subito parlato con una professoressa. Il giovane aveva maturato anche la decisione di lasciare la scuola, limitandosi ultimamente ad assistere a qualche lezione online. Il diciassettenne identificato dai Carabinieri di Carpi dovrà rispondere di atti persecutori, violenza privata e danneggiamento dinanzi al Tribunale per i Minorenni di Bologna.