Vanno dalla bancarotta fraudolenta, all’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una serie indefinita di delitti di natura fiscale, fallimentare e trasferimento fraudolento di valori, le accuse a vario titolo contestate a 13 soggetti di origine modenesi, campani e lucani raggiunti questa mattina da ordinanze di misura cautelare emesse dalla Guardia di Finanza di Modena. Le attività investigative sono partite dal fallimento di un’azienda della bassa modenese. In un primo filone sono stati individuati i responsabili del fallimento di diverse società, prevalentemente nel settore edile, in relazione alla distrazione del patrimonio aziendale allo scopo di arrecare pregiudizio ai creditori per diverse centinaia di miglia di euro, ed alla sottrazione e distruzione della documentazione contabile in modo da rendere impossibile la ricostruzione del patrimonio o del movimento degli affari dell’azienda fallita. Il secondo filone ha permesso di riscontrare l’esistenza di un’associazione a delinquere, finalizzata al trasferimento fraudolento di valori a vantaggio del capo dell’organizzazione, un pregiudicato locale, A.R. le sue iniziali dedito in passato ad estorsione e usura e già colpito da misura di prevenzione antimafia e ora in carcere. Contestualmente è stato eseguito anche un decreto di sequestro preventivo d’urgenza finalizzato alla confisca di un milione di euro, corrispondenti al profitto dei reati fiscali contestati. In tutto, sono 19 le persone complessivamente indagate. 3 dei 13 soggetti sottoposti a misura cautelare percepivano il reddito di cittadinanza, avendo dichiarato di non essere titolari di alcun tipo di reddito