Presente ieri al campo base per l’avvio delle operazioni di recupero del corpo di Ivano Montanari, anche la moglie Barbara che ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno partecipato, senza risparmiarsi, alle ricerche ininterrotte del marito e del suo velivolo. Già dalle prime ora dell’alba di ieri squadre dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Alpino, della Guardia di Finanza e dei Carabinieri si sono mosse per dirigersi verso il campo base di Pievepelago, effettuare un sopralluogo nell’area interessata e per attendere le disposizioni della Prefettura in merito a tempi e modalità di recupero in prima battuta del corpo del pilota, poi di quello del relitto. Le operazioni si sono svolte nella zona di S.Annapelago, ad oltre quota 1200 metri, ad un chilometro circa dal confine con la Toscana. Ed è stato proprio un volontario del Cai Toscana domenica a segnalare qualcosa di particolare durante una escursione di piacere, al di fuori delle attività del Club Alpino Italiano. L’ultraleggero, un Evector Eurostar, era nascosto sotto una spessa coltre di neve. All’interno della cabina, Ivano Montanari, il 61enne reggiano, pilota per passione. Il suo corpo è stato estratto dal relitto intorno alle 15 di ieri pomeriggio e trasportato al Policlinico di Modena dove sarà effettuata l’autopsia per fare maggiore chiarezza sulla tragedia aerea. Per questo motivo non è ancora possibile conoscere la data delle esequie. Sull’incidente sono state aperte due inchieste, una da parte dell’Enac, Ente Nazionale di Aviazione Civile, l’altra da parte della Procura di Modena che aveva aperto un fascicolo dopo la scomparsa del pilota. Il relitto dell’aereo dopo il sopralluogo preliminare dell’investigatore dell’autorità Nazionale Sicurezza del Volo, è stato posto sotto sequestro e nei prossimi giorni sarà pianificata secondo le indicazioni dell’Autorità Giudiziaria, l’opera di recupero.