Il Modena avrà tempo fino al 3 gennaio 2018 per presentare il piano di rientro dei debiti accumulati. Lo ha stabilito il Tribunale fallimentare di Modena che dovrà pronunciarsi sull’accoglimento o meno della richiesta di concordato preventivo con riserva formulata dal club

Tre mesi di tempo, poco meno di novanta giorni, per evitare il fallimento del club. Il Tribunale ha stabilito al 3 gennaio 2018 la data limite entro cui il Modena dovrà presentare il piano di rientro dai debiti accumulati nel corso di questi anni, debiti che hanno portato anche parte dei creditori a formulare una serie di decreti ingiuntivi esecutivi per l’ammontare complessivo di circa un milione di euro. Come da prassi il concordato preventivo prevede che il 50% più uno dei creditori accetti il piano di rientro, che dovrà ricevere parere favorevole anche dal Tribunale fallimentare. Ma per salvare il club sarà fondamentale l’intervento di un cavaliere bianco, un imprenditore in grado di garantire l’onere di coprire la ristrutturazione del debito, ma anche di far fronte alle spese correnti a partire dal 3 gennaio. Sino a tale data infatti la gestione della squadra è assicurata dai crediti vantati dalla società nei confronti della Lega Pro, crediti sui quali è venuto meno il pignoramento di cui erano gravati a seguito della richiesta di concordato. Il cavaliere bianco, se mai ci sarà dovrà quindi far fronte ad impegni economici importanti su entrambi gli aspetti. Questo sul fronte giuridico. Per quanto riguarda il campo, invece, il risultato è veramente desolante. Forse anche a causa dei troppi problemi societari e dei tanti ruoli ed attività tipiche di altri ruoli dirigenziali che si è ritrovato a dover ricoprire mister Capuano dopo l’uscita di scena di Gigi Pavarese. Compiti che indubbiamente e comprensibilmente hanno condizionato il tecnico, distogliendo la concentrazione e l’attenzione dal suo vero compito, ovvero quello di allenare.