Sono arrivate migliaia di persone da tutt’Italia per sfilare per le vie della nostra città, con l’intento di chiedere diritti e rispetto per tutte le forme di espressione dell’identità sessuale e di genere

Era in prima fila anche il Sindaco insieme agli organizzatori, per la tradizionale manifestazione dell’orgoglio LGBT che si è tenuta oggi a Modena, le associazioni che difendono i diritti del mondo omosessuale hanno voluto lanciare oggi dal centro della città il consueto appello alla politica e alla società civile, che si ripete da oltre vent’anni nelle città italiane, un appello contro ogni discriminazione e contro la paura del diverso. L’intento non è solo dare rappresentanza alla battaglia LGBT per la sensibilizzazione sulle tematiche di genere, ma anche dimostrarsi solidali con immigrati, donne vittime di violenza e tutte le minoranze oggetto di discriminazione. Come d’abitudine, anche quest’anno il Pride ha avuto la forma di una grande festa, con birra, musica ad altissimo volume, parrucche, tacchi alti e travestimenti di ogni tipo. Tendenzialmente accogliente l’atmosfera modenese, con i negozianti sulla soglia degli esercizi commerciali ad osservare il chiassoso spettacolo del corteo, che a partire dal Parco Novi Sad si è snodato per le vie della città, le stesse vie che in mattinata sono state percorse  dalla processione riparatrice organizzata dal Comitato San Geminiano Vescovo, contro il Pride del pomeriggio. Una società più aperta e tollerante, capace di rappresentare anche la diversità è quanto chiedono a gran voce i partecipanti alla colorita manifestazione. Secondo gli organizzatori del Pride infatti, la battaglia per i diritti omosessuali è ancora tutta da completare, nonostante la legge Cirinnà, definita un buon inizio ma pur sempre e solo un inizio, come hanno tenuto a specificare anche gli organizzatori. Tutta politica dunque la manifestazione di oggi, nonostante avesse le forme di una festa e di un inno all’amore in tutte le sue forme, non si sono fatte attendere le polemiche e le allusioni sul clima politico dell’Italia di oggi, sempre più venato di ostilità nei confronti del mondo LGBT.