Scongiurare ulteriori espansioni industriali a ridosso dell’area verde. Questo è l’impegno che verrà preso a Pavullo nel prossimo Consiglio comunale

Il dibattito sull’area si è aperto quest’estate all’avvio di un nuovo cantiere per la costruzione di un capannone a pochi metri dallo specchio d’acqua. Diversi residenti della frazione di Sant’Antonio, e non solo, hanno espresso preoccupazioni sul futuro del lago della Chioggiola, oasi verde alle porte di Pavullo che dagli anni 70 è stata sempre più sacrificata dall’espansione industriale fino ad essere oggi praticamente circondata da insediamenti commerciali ed abitativi. Se n’è parlato anche in un incontro con un docente dell’Università di Modena, che ha sottolineato la necessità di mettere in campo progetti di tutela almeno della fascia ambientale ancora  presente attorno al bacino. E in vista del Consiglio comunale del 31 ottobre è stata presentata dalla stessa maggioranza una mozione che impegna a sottoscrivere un preciso impegno in merito. L’atto, di cui è scontata l’approvazione, chiede di verificare la disponibilità da parte dei privati che hanno ancora piccoli appezzamenti di terreno affacciati al lago di cederli al Comune per farne una sorta di parco che ne preservi il valore vegetale e faunistico rendendolo al contempo più fruibile alla collettività. Una volta in quest’area c’erano esemplari di piante e insetti unici per il medio Appennino, che ne facevano anche un eccezionale laboratorio di ricerca. Col progressivo restringimento diverse specie sono andate perse, ma secondo gli esperti c’è ancora un patrimonio sensibile che, se difeso, può permanere e aumentare nel corso degli anni diventando anche un’attrattiva scolastica e turistica.