Paese che vai, regole che trovi. Soprattutto in tempo di pandemia. Il Covid ha modificato profondamente il modo di viaggiare dei cittadini: ad oggi sono concessi solo quelli essenziali, per lavoro, salute o necessità. Ma anche in questi casi, bisogna rispettare specifiche normative, che cambiano di Paese in Paese. Ipotizziamo che un modenese debba spostarsi in uno dei maggiori Stati Europei. In Spagna, non c’è obbligo di quarantena, ma è necessario presentare il certificato di negatività al tampone molecolare, effettuato nelle 72 ore prima dell’entrata nel Paese. Il modenese dovrà poi compilare un apposito “formulario di salute pubblica”, via internet o cartaceo, da presentare al proprio arrivo. Se la meta è la Francia, oltre al certificato del tampone, è necessario sottoporsi a un periodo di isolamento di 7 giorni. Il viaggiatore dovrà inoltre ricordare che in questo Paese il coprifuoco scatta dalle 18 alle 6: in questi orari è necessario spostarsi presentando l’autocertificazione. E in Germania? Qui bisogna presentare il certificato relativo a un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti l’ingresso. In alternativa, il test verrà effettuato all’arrivo: in questo caso però è necessario rispettare un isolamento di 10 giorni, che verrà interrotto all’uscita dell’esito negativo. La Germania pone limitazioni ulteriori per le aree dove è alta la circolazione delle varianti, ma al momento l’Italia non è posta tra i Paesi più a rischio. Infine, il Regno Unito, non più parte dell’UE, ma ancora meta di molti viaggi, chiede quattro adempimenti all’ingresso: il certificato di negatività, la compilazione di un formulario online in cui fornire contatti personali, un isolamento di 10 giorni e due test Covid in occasione del secondo e dell’ottavo giorno di permanenza nel Paese.