Nel video l’intervista a Silvana Borsari, Direttrice Sanitaria Azienda Usl Modena

È partita un’indagine da parte dei Nas di Parma su un grave caso di irregolarità al punto unico vaccinale anti-covid di Baggiovara. Si tratta di accertamenti preliminari, per capire come sono andate esattamente le cose e per poter quindi valutare, in seguito, se esistono gli estremi per un rilievo penale. Anche l’Ausl ha avviato un’istruttoria urgente. Si parla di un episodio che si è verificato martedì sera, 5 gennaio, quando al termine della normale giornata di somministrazioni, in violazione alla procedura alcuni operatori hanno deciso di iniettare le dosi ad alcuni propri congiunti. Secondo quanto ricostruito ad oggi dall’Ausl, al termine della seduta vaccinale pomeridiana, erano avanzate sei dosi di vaccino. Il farmaco di Pfizer-BioNTech una volta preparato, ha una durata di sole sei ore, entro le quali, se non viene utilizzato, deve essere gettato via. Per non sprecare le dosi, la procedura prevede di contattare in anticipo gli operatori sanitari che hanno fornito la loro disponibilità alla vaccinazione. Ma da quanto ricostruito e riportato dall’Azienda Usl di Modena, martedì sera alcuni operatori, in totale autonomia, hanno pensato di contattare alcuni parenti. Sembra che ciò sia avvenuto dopo la mancata risposta di un numero sufficiente di aventi diritto alla vaccinazione. Appena venuti a conoscenza del fatto, segnala l’Ausl, gli altri professionisti presenti hanno informato il responsabile del Punto vaccinale e la Direzione aziendale, che hanno dato perentorie indicazioni di bloccare subito qualsiasi iniziativa di questo genere. Pare che siano state due le persone ad aver ricevuto il vaccino senza averne diritto, figlie minori di un volontario, ma ulteriori indagini sono in corso. Come segnalato al quotidiano online La Pressa, il caso è scoppiato, indignando molti sanitari, dopo che il genitore ha pubblicato su Facebook le foto delle iniezioni alle giovani. L’Ausl ha indetto l’istruttoria al fine di verificare i fatti e poter procedere alle azioni necessarie. L’azienda, tramite la Direttrice sanitaria, la Dottoressa Silvana Borsari, si dice consapevole della gravità dell’errore e si scusa con tutti i cittadini.