È previsto per questa settimana il tanto atteso via libera al vaccino anticovid di AstraZeneca. L’Ema approverà forse già dopodomani il farmaco dell’azienda anglo-svedese, e starebbe per dare l’ok alla sua somministrazione a tutte le fasce d’età, quando inizialmente si pensava potesse essere approvato solo per gli under 55. L’arrivo di un nuovo vaccino non metterà tuttavia peso sull’acceleratore della campagna vaccinale: dopo i ritardi di Pfizer, anche AstraZeneca ha fatto sapere che ridurrà del 60% le forniture previste per l’Europa, almeno durante la prima fase, a causa di un problema di produzione. Sono quindi 3,6 milioni le dosi di vaccino che entro marzo arriveranno in Italia, a fronte degli 8 milioni inizialmente previsti. Il ritardo torna ad accumularsi anche oggi da Pfizer, che ha già annunciato il 20% delle dosi in meno questa settimana al nostro Paese. Ritardo che nella nostra regione si è trasformato in un meno 30% di fornitura. Contro l’azienda, che, ha detto il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, ha effettuato tagli “arbitrari”, il Governo si sta muovendo per un’azione legale. Resta il fatto che questi ritardi faranno slittare in avanti la vaccinazione della popolazione più a rischio e di conseguenza anche l’immunità di gregge. Secondo il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri slitteranno di circa quattro settimane i tempi previsti per la vaccinazione degli over 80; Saranno dalle 6 alle 8 le settimane di ritardo per il resto della popolazione. In altre parole, la fase uno della campagna vaccinale, che si considerava chiusa a marzo, finirà ad aprile.