Finale Emilia, Maranello, Formigine, oltre che a Modena: sono solo alcuni dei comuni che hanno già visto il passaggio delle Usca, le squadre incaricate di somministrare i vaccini nelle case residenza anziani. L’elenco degli ospiti e degli operatori sanitari che hanno ricevuto la loro dose si allunga, così come quello dei medici e degli infermieri che si stanno vaccinando al punto unico all’ospedale di Baggiovara. In tutta l’Emilia-Romagna ieri sono state somministrate dosi a oltre 6.600 persone, numero andato oltre rispetto alle circa 6.300 prenotazioni. Ma con quale rapidità sta avanzando la vaccinazione di massa? Questa è la domanda che sta investendo tutto il Paese da quando è scattata la campagna della fase uno, soprattutto perché non tutte le regioni sembrano avanzare con la stessa marcia. Al momento, la nostra regione ha vaccinato circa 15mila persone da quando è scattato il Vaccine Day, per una percentuale di somministrazione sul totale delle dosi consegnate, che ieri ha segnato il 34,4%. Meno della media nazionale, che arriva al 37,3%, trainata dalla Provincia di Trento e dal Lazio, che hanno raggiunto rispettivamente il 67,7 e il 63,3%. La nostra regione, al termine della giornata di ieri si collocava a metà classifica, 12esima, molto dopo Toscana, Veneto, Campania, Piemonte e Sicilia, ma prima della Lombardia, all’11,4% e tacciata di essere già in ritardo con le vaccinazioni. Dopo il forte incremento di somministrazioni di ieri, c’è da vedere se e quanto la nostra regione riuscirà a risalire.  Il numero dei vaccinati nelle ultime ore è “tutt’altro che irrilevante”, ha commentato questa mattina Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e componente del Cts, ma anche ammesso che “ci sono differenze regionali significative che vanno colmate”.