Nel video le interviste a:

  • Quayola, Artista
  • Daniele De Luigi, Curatore della mostra

Una tecnologia non subordinata all’artista, ma in un qualche modo collega, alleata: così nasce l’arte di Quayola, artista romano cresciuto a Londra le cui opere sono esposte a palazzo Santa Margherita nelle sale della Fondazione Modena arti Visive. Una serie di opere che rappresentano un crocevia tra passato e presente: Quayola guarda alla tradizione artistica di grandi opere e ne reinterpreta i temi attraverso nuovi processi. Sculture in diversi materiali, ma anche video, performance audiovisive e installazioni immersive: l’artista romano naviga tra molteplici forme, sempre a cavallo tra passato e presente ma con uno sguardo al futuro. L’allestimento modenese, che sarà visitabile dal 18 settembre, giorno di inizio del festival Filosofia, fino al 10 gennaio, conta cinque gruppi di opere prodotte negli ultimi 10 anni da Quayola. I modenesi potranno vedere opere tradizionali come un capolavoro di Rubens scomposto dagli algoritmi di un computer o, ancora, complessi scultorei barocchi ridefiniti attraverso le macchine