La buona notizia è che il dramma di ieri non ha provocato alcun ferito nonostante la gravità della situazione che ha colto improvvisamente cittadini e turisti delle località montane del nostro territorio. I racconti di chi ha vissuto quel quarto d’ora ieri mattina, intorno alle 11, parlano di un evento eccezionale mai visto su quei territori. Un vero inferno, così viene descritto il tornado che si è abbattuto sull’Appennino modenese coinvolgendo molti comuni come Frassinoro, Palagano Montecreto, Fanano, Sestola. Ma sono stati Lama Mocogno e Pavullo l’epicentro di quella che è stata descritta anche come ‘la fine del mondo’. Pioggia, grandine, ma a provocare i danni più ingenti le raffiche di vento che sono arrivate a sfiorare i 100 km orari. Alberi sradicati che si sono abbattuti sulle strade, tra questi anche una quercia secolare, tetti scoperchiati, linee elettriche tranciate. A Montecenere, sul territorio di Lama Mocogno, danneggiata la torre medievale il cui tetto è stato totalmente distrutto tanto da dover obbligare ad annullare la festa dedicata, in programma in questo fine settimana. In un solo quarto d’ora i danni provocati presentano un conto più che elevato, sembra che superino gli 800mila euro. Cifre che vanno ad aggiungersi alle recenti ondate di maltempo e ai relativi danni da queste provocati. Ad esprimere la forte preoccupazione sono i sindaci delle località. “Non sappiamo se avremo le risorse per coprire i costi degli interventi di somma urgenza e ripristino” hanno affermato. Al lavoro incessantemente sul territorio colpito, i Vigili del Fuoco con oltre 10 squadre provenienti da tutta la provincia di Modena. Impiegati anche tre mezzi aerei per le operazioni. Oltre alle forze dell’ordine che in alcune occasioni hanno lavorato a fianco dei pompieri. Tutt’altro che smaltita questa perturbazione, ora a preoccupare per le sue conseguenze, anche meteorologiche, la prossima ondata di calore, prevista sull’Italia. Si chiama Caronte e porterà le temperature anche a sfiorare i 40 gradi