Dopo settimane di indiscrezioni, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ufficialmente classificato l’aspartame come possibilmente cancerogeno per l’uomo. Il dolcificante artificiale più diffuso al mondo e presente in oltre 6mila prodotti tra cui bibite, yogurt e sciroppi per la tosse è stato inserito nella categoria Gruppo 2B, ossia in quella delle sostanze potenzialmente rischiose, ma la dose giornaliera di assunzione accettabile è rimasta comunque invariata. Il comitato di esperti dopo aver valutato i rischi dell’aspartame ha definito ‘accettabile’ il consumo di 40 milligrammi al giorno per chilogrammo di peso corporeo. In sostanza significa che con una lattina di bibita analcolica senza zucchero contenente 200 o 300 mg di dolcificante aspartame, un adulto del peso di 70 chili dovrebbe consumare più di 9-14 lattine al giorno per superare il limite. Non c’è dunque da allarmarsi se si consuma aspartame, purché la sua assunzione rientri nei limiti raccomandati dalle autorità sanitarie. Duecento volte più dolce dello zucchero e senza le sue calorie, si trova in migliaia di prodotti, spesso soprattutto in quelli che riportano la dicitura Light o 0% di zuccheri, motivo per il quale gli esperti consigliano a chi ha problemi di obesità di scegliere strategie alternative, anche per evitare potenziali effetti indesiderati, come rischio di diabete, malattie cardiovascolari e mortalità negli adulti.