Come già annunciato dall’azienda Pfizer, ieri sono arrivati in Italia carichi decurtati del circa 29% delle dosi. Ora il problema, secondo quanto si apprende, potrebbe essere la reiterazione dei ritardi anche nelle prossime settimane, fino ad arrivare a oltre 200mila dosi di farmaco in meno da qui a febbraio. Tagli che si allontanerebbero dai numeri stabiliti a inizio campagna e che contavano, entro il mese prossimo, l’arrivo di circa 3 milioni e 360 mila dosi. Già il prossimo lunedì, il carico in arrivo in Italia potrebbe essere più leggero, anche se di una percentuale inferiore al 29%. Vista la situazione e le incertezze sul futuro prossimo, comunque, in tutte le Regioni si stanno facendo i richiami, che devono essere somministrati dopo 21 giorni, sospendendo invece le prenotazioni delle prime dosi. Ma oggi il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, ha difeso l’azienda: “Non c’è motivo di allarmarsi per la riduzione delle dosi distribuite da Pfizer-BionTech in questa e nella prossima settimana. L’Ema ha spiegato molto chiaramente come i disguidi e gli slittamenti siano dovuti al fatto che l’azienda sta cercando di aumentare la produzione e, a fronte dei molti ordini ricevuti, non abbia avuto la possibilità di fare scorte di materie prime”. Il viceministro, intervenendo questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus, ha poi aggiunto: “Ci aspettiamo che a partire da febbraio le quantità aumentino in misura consistente”. Se poi “tra due settimane” le forniture “non dovessero aumentare”, secondo Sileri è “giusto e doveroso che l’Italia si tuteli in ogni sede, ma a oggi questo rischio non lo vedo”, ha concluso.