È allarme rosso per la qualità dell’aria in Emilia-Romagna. Il continuo prolungare delle misure emergenziali antinquinamento mostra come nella nostra città il problema dello smog sia estremamente significativo. E a confermarlo è anche lo studio condotto dall’Università di Utrecht, dal Global Health Institute di Barcellona e dal Tropical and public health Institute svizzero che ha stilato una graduatoria delle 100 città europee dal più alto tasso di mortalità da polveri sottili. E tra le prime 100 classificate ci sono ben 9 città dell’Emilia-Romagna, che diventano 10 se all’interno della graduatoria ci si aggiunge la 161esima piazza occupata da Rimini. A guidare questa tragica classifica per quanto riguarda la nostra Regione c’è Piacenza che si piazza 25^, subito prima di Ferrara. Modena è esattamente a metà classifica con la 50^ posizione, preceduta da Carpi al 33° posto e seguita da Sassuolo, 10 posizioni più in basso rispetto alla città della Ghirlandina. Secondo i dati relativi alle Pm2.5, diverse dalle Pm10 perché in grado di penetrare negli alveoli polmonari con eventuale diffusione nel sangue e non solo in bronchi, trachea e vie respiratorie superiori, a Modena sarebbero 139 le morti annuali che si potrebbero evitare se venissero rispettati i parametri sulla qualità dell’aria stilati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Decessi evitabili che salirebbero a quota 211 se nella città della Ghirlandina ci fossero i livelli minimi di Pm2.5.