Una ferita ancora aperta nel cuore di quelle comunità che registrarono le vittime di una tragedia che scosse l’intera nazione. Quella di Crevalcore, del 7 gennaio di 15 anni fa. Quando alle 12,53 avvolto da una fitta nebbia il treno interregionale da Verona carico di pendolari ed convoglio merci con putrelle di acciaio proveniente da Roma si scontrarono frontalmente nei pressi della stazione di Bolognina, sulla Bologna-Verona a binario unico. Tra i 17 morti entrambi i macchinisti. Ottanta i feriti sopravvissuti alla tragedia ma sempre uniti nel dolore per chi non c’è più, ricordato con una messa ufficiale e con tanti fiori posti presso la lapide che li ricorda. Vittime di una strage che le indagini ricondussero ad un errore umano di uno dei due macchinisti che non vide un semaforo rosso scontrandosi con il treno nella direzione opposta ai tempi sprovvisto del controllo di marcia. Il sistema che automatico blocca il treno in caso di mancato rispetto dei segnali. Il processo si chiuse nel 2011 con l’assoluzione di dieci dirigenti delle Ferrovie e non ci fu appello.