E’ calato ieri il sipario sulla Serie A, ma servirà ancora un’ultima appendice per definire il verdetto che manca in zona retrocessione: Spezia e Verona, sconfitte nell’ultimo turno da Roma e Milan, hanno chiuso appaiate al terz’ultimo posto e domenica si affronteranno nello spareggio per decidere chi accompagnerà Cremonese e Sampdoria in serie B. L’ultima giornata ha definito i verdetti dietro alle prime quattro, con Roma e Atalanta che vanno in Europa League e la Juventus in Conference, in attesa dei verdetti dell’Uefa. Il Napoli, campione da un mese, ha alzato il trofeo tricolore al “Maradona” 33 anni dopo l’ultima volta, una festa che ha coinvolto tutta la città, anche se con l’ombra dell’addio certo dei due principali protagonisti, mister Spalletti che si prenderà un anno sabbatico e il ds Giuntoli, diretto alla Juve nonostante il braccio di ferro sul contratto con De Laurentis. Il finale in frenata con appena 2 punti conquistati nelle ultime 6 giornate ha impedito al Sassuolo di migliorare il bottino di un anno fa. La squadra di Dionisi ha chiuso al 13° posto con 45 punti, 5 in meno della stagione precedente. Si tratta del settimo score fra le 10 stagioni giocate in massima serie dal club neroverde, migliore solo di altre 3 annate, quella del debutto nel 2013-14 quando la salvezza arrivò all’ultima giornata con 34 punti, poi i due tornei chiusi a quota 43 punti nel 2017-18 e nel 2018-19, anche se allora quella quota valse l’11° posto. Un campionato tutto sommato positivo, vissuto sempre a distanza di sicurezza dalla zona calda ma anche sempre lontano dalle prime 8 della classe. Intanto la società neroverde ha annunciato l’atteso rinnovo biennale con il tecnico toscano che guiderà il Sassuolo fino a giugno 2025.