La crisi della sanità dell’Emilia-Romagna approda alla Camera e al Senato con due interrogazioni a firma Lega che chiede al ministro della Salute Orazio Schillaci di valutare l’invio degli ispettori ministeriali. Così continua a tenere banco il nodo dei conti regionali. La scorsa settimana l’Assessore Regionale alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini, ha ufficializzato la chiusura in pareggio del bilancio della sanità emiliano-romagnola nonostante le extra-spese dovute al Covid. Ma secondo la Lega il deficit già registrato nel 2022 non può essere spiegabile attraverso il solo contrasto alla pandemia e l’ammanco che per il 2023 si prevede essere di 400 milioni di euro per il Carroccio è dovuto a una mala-gestione su cui vuole che sia fatta chiarezza. Per questo motivo sono state richieste direttamente al Ministero ispezioni mirate. Il rischio paventato dall’opposizione in viale Aldo Moro è quello della paralisi, date le problematiche emerse nei mesi scorsi e le previsioni di bilancio per il 2023. In particolare diverse sono state le manifestazioni dei sindacati che hanno lamentato carenza di personale, con ricadute sui pazienti e soprattutto sulle attività di Pronto Soccorso, mentre le liste d’attesa, soprattutto a Modena, hanno visto una puntualità in peggioramento. Criticità, che se il “buco” per il prossimo bilancio dovesse venir confermato, potrebbero aggravarsi ulteriormente.